Colline Teramane: Francesco Massetti e il suo Montepulciano D’Abruzzo

Colline Teramane Francesco Massetti e il suo Montepulciano D’Abruzzo

Aprile, tempo di fiere enologiche per ogni palato. Appassionati ed operatori si radunano alla ricerca di conferme e nuove realtà.
Capita che, tra decine di assaggi, per alcuni vini scatti una sorta di innamoramento fulmineo, è il caso dei vini di Francesco Massetti, giovane produttore di una zona altamente vocata del centro Italia, stiamo parlando dell’Abruzzo e delle sue Colline Teramane.

Le Colline Teramane e le sue DOC e DOCG

Giusto per introdurre questa zona vitivinicola, possiamo dire che comprende i territori a nord della regione Abruzzo che vanno dal massiccio del Gran Sasso fino all’Adriatico, delimitati a nord dal corso del fiume Tronto. L’abbondanza idrica, la vicinanza al mare, il terreno perlopiù calcareo-argilloso, sono fattori che rendono questa zona estremamente interessante per la declinazione dei suoi vitigni tipici.

Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG

è la denominazione più importante della zona. Reduce da una modifica di nome e disciplinare avvenuta nel 2016 che ha fortemente voluto proprio l’apposizione della dicitura “Colline Teramane” prima dell’indicazione del vitigno, è una DOCG che prevede la produzione ed imbottigliamento all’interno dei confini zonali. Il Montepulciano così prodotto non può essere immesso sul mercato prima di 1 anno per la versione base e 3 anni per la riserva.

Controguerra DOC

è la più giovane denominazione del territorio, nata nel ’96, segna il disciplinare per i vini prodotti all’interno dei comuni di Controguerra, Torano Nuovo, Ancarano, Corropoli e Colonnella, tutti in provincia di Teramo. Possono essere prodotte le varianti rosso, bianco, bianco frizzante, spumante, ammettendo anche le specifiche di alcuni vitigni come Cabernet, Ciliegiolo, Passerina, etc.

IGT Colli Aprutini

Chiude le denominazioni della zona una IGT Colli Aprutini, ovviamente meno restrittiva in fatto di vitigni, ammettendo tutte le uve bianche e rosse di coltivazione consentita all’interno della regione Abruzzo.

Francesco Massetti e i suoi Vini

Lo abbiamo conosciuto a Cerea (VR) in occasione di ViniVeri 2018, la sua è una piccola realtà agricola, fondata nel 2014, che ha l’obiettivo di creare grandi vini di qualità rispettando la natura delle dolci colline in cui è ubicata, in Contrada Giardino a Colonnella.

I suoi vini rappresentano appieno il territorio e la tradizione vitivinicola della zona. Stupiscono per eleganza, piacevolezza ma anche per la grande forza; risultati ottenuti grazie ad  8 ettari vitati con un’esposizione ottimale a sud est, brezze marine che accarezzano le vigne ed un terreno argilloso ricco di scheletro coltivato con bassissime rese per ettaro, attraverso un lavoro  di grande selezione. È così che il loro Mezzo Pieno, IGT Colli Aprutini Trebbiano, raccolto a mano in cassette di legno,  gratifica con profumi intensi, fruttati, di erbe mediterranee, freschezza e spiccata mineralità, un Trebbiano d’Abruzzo vinificato in acciaio, veramente ricco di colore.

Vini Massetti Ce Quarantacinque Mezzopieno

Vini Massetti Ce Quarantacinque Mezzopieno

Muscoli e carezze dall’ottimo “Quaranta Cinque”, un grande Montepulciano d’Abruzzo che stupisce per complessità olfattiva, potenza e struttura assolutamente in equilibrio nelle sue componenti di freschezza con un lungo finale speziato.

Sorpresa per il “” un rosato da salasso di  Montepulciano, che la natura ha dotato di amabile dolcezza (non prevista dal disciplinare del Cerasuolo d’Abruzzo Doc) e di una versatilità che lascia spazio alle più sfrenate  fantasie su possibili abbinamenti gastronomici.

Due parole con Francesco Massetti

Dopo ogni appagante degustazione, rimane sempre una curiosa “sete” di conoscenza, da qui il desiderio di scambiare quattro chiacchiere in più con Francesco e torchiarlo bonariamente con questa breve intervista:

Ciao Francesco, grazie del tempo che concedi a Trovino. 
Sei giovane ma molto determinato e con le idee chiare. Leggo dalla tua biografia che hai deciso nella prima infanzia che questa sarebbe stata la tua strada, ci puoi dare qualche dettaglio in più sulla nascita di questa passione?

La storia della mia famiglia nasce dalla terra, siamo agricoltori da generazioni, quindi credo sia un’eredità genetica. Già all’età di 6 anni, mi piaceva sedermi sul trattore insieme a mio nonno, per poterlo aiutare nei lavori in campo. A questo si è aggiunta la mia passione per il vino. Ho sempre preferito un buon calice in compagnia, piuttosto che un cocktail in discoteca. Dopo il diploma all’Istituto Agrario e la laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, ho svolto il lavoro di agronomo presso cantine primarie nella mia zona, le Colline Teramane. Da qui l’esigenza di creare qualcosa di mio per sostenere e ridare dignità ai nostri vini da vitigni autoctoni: Montepulciano d’Abruzzo, Cerasuolo e Trebbiano.

Le Vigne di Francesco Massetti in Abruzzo

Le Vigne di Francesco Massetti in Abruzzo

Credo che i tuoi vini rappresentino un connubio tra alta qualità, eleganza, tipicità e sostenibilità. Hai partecipato all’ultima edizione di ViniVeri, che riscontro hai avuto da pubblico e operatori del settore?  Considerato l’elevato livello qualitativo, se e cosa cambieresti a livello di comunicazione per raggiungere anche la fascia di pubblico più diffidente nei confronti della categoria dei cosiddetti “vini naturali”?

Ad oggi, dopo questa bellissima esperienza in ViniVeri, posso assicurarti che non c’è nulla di meglio che vedere lo sguardo stupito, dopo aver assaggiato i nostri calici, da parte di chi si avvicinava con diffidenza perché per la prima volta mi vedeva esporre in fiera. Dopo qualche giorno sono stato contattato da numerosi importatori ed enoteche. Non avrei potuto chiedere inizio migliore. A chi resta scettico nei confronti del vino biologico chiederei di passare una giornata insieme a me, in vigna, per capire che certi paradisi non possono essere avvelenati dai prodotti sintetici, sia perché amo la mia terra, sia perché il primo consumatore del mio vino, sono io.

Passiamo ai tuoi vini, ho trovato il “Quaranta Cinque, dotato di estrema piacevolezza ed equilibrio unitamente ad una struttura importante tipica del vitigno. Si può dire che hai addomesticato il Montepulciano senza snaturarlo? Che tipo di affinamento riceve?

Il Montepulciano è un vitigno difficile da addomesticare, ma la differenza può farla sicuramente qualche accorgimento. Importantissimo il clone di partenza, l’esposizione del vigneto, il terroir in generale, l’utilizzo di prodotti alternativi a quelli di sintesi. Non per ultimo, il passaggio in cemento e barrique di altissimo pregio.

Dove nascono i nomi dei tuoi vini e le etichette stile Belle Epoque?

Nei primi periodi in cantina, scegliere un nome semplice ma significativo era diventato un vero dilemma per me. Si può dire che me lo sognavo di notte! E così è stato. Il nome Quaranta Cinque deriva da un sogno che ho fatto, in cui stavo versando un calice di vino a mio padre con in mano un campione di botte. Sulla bottiglia c’era scritto 45. Il mattino seguente ho raccontato tutto alla mia fidanzata e cercando di dare una spiegazione al sogno, abbiamo visto che nella Smorfia napoletana, il 45 indica il Vino Buono. Non potevo far finta di niente, era stato un segno!

Il nome Mezzo Pieno invece deriva dal mio modo di vedere la vita, sempre con ottimismo, cercando di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.

La scelta delle etichette rispecchia lo stile semplice della cantina, nessun artifizio se si è sicuri del proprio lavoro. 

Le Barriques di Cantina Massetti

Le Barriques di Cantina Massetti

Mi ha incuriosito la storia del “Cè”, al naso e visivamente un ottimo cerasuolo, al palato morbido e di una dolcezza “seducente”. Ci dai qualche dettaglio tecnico e ci racconti la storia di questo vino?

Cè è stato una scelta consapevole! Scegliere di fare un Cerasuolo secondo la tradizione abruzzese, per me è stato una priorità. Cerasuolo da Salasso di Montepulciano. Il 2017 è stata una annata molto calda e il gran diradamento dei grappoli fatto in vigna non ha fatto altro che aumentare la concentrazione zuccherina. Avendo scelto per vocazione di non usare lieviti selezionati, quest’anno i lieviti indigeni non sono stati in grado di portare a termine la fermentazione. Anche in questo caso la scelta di utilizzare botti in cemento  non è stata casuale.

Ringraziando Francesco per l’intervista, mi congedo con la promessa di visitare la sua cantina e degustare i suoi vini in loco abbinandoli ai gustosi piatti della sua bella regione…

Azienda Agricola Massetti Francesco
Contrada Giardino
64010 Colonnella (Te)
E-mail: francesco.massetti.88@gmail.com
Sito Web

Alessio Di Paola, classe 76, da sempre appassionato di cibo, buon vino e birre, frequenta a metà degli anni 2000 i primi corsi di degustazione. In seguito si diploma Sommelier con AIS e dal 2016 ne è Degustatore Ufficiale. E' ancora alla ricerca del suo vino preferito.

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Il Mondo del Vino · Storie di Produttori

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Alessio Di Paola, classe 76, da sempre appassionato di cibo, buon vino e birre, frequenta a metà degli anni 2000 i primi corsi di degustazione. In seguito si diploma Sommelier con AIS e dal 2016 ne è Degustatore Ufficiale. E' ancora alla ricerca del suo vino preferito.


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