Eccomi di ritorno dal Palazzo del Ghiaccio di Milano, dove è in scena il Live Wine 2015, che ha visto scendere in campo oltre 150 produttori con diverse centinaia di vini in degustazione.
Anche questo Salone Internazionale del Vino Artigianale è stato pensato e focalizzato sui piccoli produttori, sugli artigiani e artisti del Vino, che hanno in comune l’obiettivo di lavorare in vigna e in cantina nel modo più naturale e puro possibile, con l’uso di sostanze chimiche e azioni correttive ridotte al minimo.
Il Live Wine 2015 mi è parso riuscito sia come location, spaziosa, elegante, luminosa, facile da “girare” e meno dispendiosa rispetto al Piacenza Expo, sia per la qualità dei produttori e dei vini presenti, più costante ed equilibrata rispetto a Sorgente del Vino, grazie al livello medio degli assaggi e alla presenza di qualche mostro sacro della tipologia.
Molta affluenza, soprattutto da tarda mattinata in poi, spesso anche molto giovane, costituita sicuramente da appassionati e curiosi ma anche di ragazzi/e attratti più dal divertimento e dal rapporto qualità-prezzo che da un reale interesse per l’argomento.
In generale, gli assaggi sono stati soddisfacenti, con diverse chicche e alcuni vini piuttosto impegnativi che si prestano più ad un assaggio in cantina o tra le mura di casa, che in un salone affollato e gremito da tante persone.
Veniamo ai Vini e ai Produttori da non perdere a Live Wine 2015, sicuramente da approfondire in futuro:
- Sergio Arcuri: Fresco e dissetante il suo Marinetto 2013, un rosato di Gaglioppo davvero buono. Da aspettare, ma molto interessante il fratello maggiore rosso, in prospettiva un gran bel vino.
- Crocizia: diversi i vini in degustazione. Alcuni un pò estremi, altri ottimi, come la Malvasia frizzante e la Malvasia con macerazione, colore carico e grande rotondità in bocca. Buoni anche i due rossi frizzanti: Barbera e Lambrusco.
- Marco Sara: Buonissimo lo Schiopettino 2013, profondo ed equilibrato, grande vino il Picolit 2013. Intriganti anche i Bianchi, tipici e molto puliti.
- Zidarich: alla scoperta dei Vitigni autoctoni della zona “Giuliana” del Friuli! Vitovska 2013 e Terrano 2012 tra le sorprese della giornata, vitigni mai bevuti prima, fresca e sapida la prima, quasi rarefatto e tannico il secondo. Assolutamente da approfondire!
- Principiano Ferdinando: molto buoni i tre Barolo in degustazione, In particolare il Barolo Ravera 2011 e il Barolo Boscareto 2009. Due grandi vini, fini, complessi e molto eleganti.
- Rocco di Carpeneto: vini nervosi, non ancora del tutto in equilibrio. Ma il Dolcetto Losna 2013 è ricco e ha qualità da vendere. Da valutare anche in ottica evolutiva.
- Trinchero: altro bel produttore Piemontese. Tre Barbera, una meglio dell’altra. Importante e di buona complessità aromatica anche il Nebbiolo 2010, ancora un pò tannico ma dal lungo futuro.
- Menti Giovanni: altra gran bella cantina e vini da non perdere, tutti prodotti con l’autoctono Garganega. Lo Spumante con rifermentazione naturale in bottiglia è davvero molto buono, la versione in bianco è un gran vino e la versione in Passito è la chiusura perfetta.
- Altura Vigneto in Isola Del Giglio: ebbene si. Anche sull’Isola del Giglio si fa vino e almeno in questo caso, di ottima qualità. Due soli prodotti, un bianco di Ansonica in purezza, franco, grasso, opulento e un uvaggio misto tra uve nere e bianche che da vita ad un rosso di ottima struttura, ampio e con un tannino da incorniciare.
- Bressan Mastro Vinai: vini taglienti, diretti, inizialmente quasi scorbutici, non facili da interpretare ma molto affascinanti. Pignol 2001 su tutti.
Già citati in precedenti post e assolutamente da assaggiare qui o altrove i seguenti produttori:
- ‘A Vita: Ottimi i suoi Cirò
- Castello di Stefanago: una batteria di vini invidiabile per varietà e qualità media. Molto interessanti i Riesling, buona la Croatina e tutti da provare gli Spumanti Metodo Ancestrale.
- Fabbrica di San Martino: maestri del Sangiovese. Ma ottimi anche i due rossi ad uvaggio misto. Vini di struttura, ampio spettro olfattivo e di buona armonia in bocca, nonostante un tannino sempre molto vivace.
- Ca Del Vént: Altri Spumanti Franciacortini da non perdere, alternativi, ma complessi e pieni.
Menzione dedicata meritano i Top Player presenti a Live Wine 2015:
- Radikon: vini di grande ricchezza, non facili da capire nell’immediato e bisognosi di calma e attenzione. Contesto poco indicato per gustarli a pieno.
- Foradori: niente da dire sui vari Teroldego assaggiati, buoni e non banali. In particolare mi ha convinto per equilibrio e finezza il Teroldego “Morei” Vigneti delle Dolomiti Rosso IGT 2012.
- Emidio Pepe: prima volta che bevo i suoi vini. “Tanta roba” sicuramente, meno difficili di quelli di Radikon ma altrettanto ricchi di sfaccettature con evoluzioni importanti. Un’esperienza assaggiare i suoi bianchi (Trebbiano in varie annate e Pecorino), ottimo il Montepulciano 2010, molto pastosi il 2007 e 2001, ancora molto vivi ma più impegnativi dell’annata più giovane.
Per chi andrà domani Buona Degustazione al Live Wine 2015!